• Pensieri e Parole

    La gentilezza salverà il mondo

    La gentilezza salverà il mondo. Ne sono convinto. Mai come di questi tempi, mi sono reso conto di quanti cattiveria ci sia fra le persone. La pandemia ha esasperato gli animi, ha portato tutti al limite, rotto equilibri già piuttosto precari. Ha creato divisioni, conflitti, ferite, secondo me difficilmente rimarginabili. Ma quello che credo, anche, è che le persone gentili siano rimaste tali anche in questo contesto folle. Mi spiego meglio. Credo che per arrivare a scrivere certe cose, per arrivare a dirle, ma ancora prima arrivare a pensarle, di fondo ci sia una cattiveria, fin qui semplicemente rimasta sopita nella profondità dell’animo. La pandemia è stata semplicemente il detonatore che ha fatto deflagrare l’esplosione. Boom. A dire il vero questa è stata la seconda esplosione. La prima è stata con l’avvento dei social network, dove tutti abbiamo potuto riversare le nostre frustrazioni, senza nessuna conseguenza. Non credo siano il male assoluto, sarei davvero incoerente per sostenerlo, ma fra tutte le funzioni positive che possono avere, spesso ci lasciamo trascinare dai nostri istinti più meschini.  In questo modo siamo finiti in una spirale di cattiveria, apparentemente senza fine, fatta di commenti, giudizi, insulti che tutti i giorni alimentiamo dai nostri smartphone. Per quanto mi riguarda sto cercando di non fare più parte di questo vortice negativo. Sono fermamente convinto che solo l’essere gentili, possa far diventare questo mondo migliore. Non ho la pretesa di cambiare il mondo, ma se ciascuno di noi muovesse quel piccolo ingranaggio all’interno del grande sistema vita, sarebbe una rivoluzione. Non cambieremo il mondo, ma possiamo cambiare il nostro mondo.  Circondiamoci di persone buone, gentili. Ma non gentili solo con i loro amici. Gentili in assoluto. Quella gentilezza che non chiede nulla in cambio, intrinseca in tutte le loro azioni. Diffidate di chi, mentre è con…

  • sentiero del ventrar bambini
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    Elogio della fatica

    Da quando siamo diventati genitori possiamo dire che la parola fatica è diventata sempre più presente nel nostro quotidiano. Possiamo dire quasi con certezza che prima di allora non conoscevamo davvero il significato di stanchezza. Quando ci lamentavamo di essere stanchi, da fidanzati, non sapevamo ancora a cosa andassimo incontro una volta che Achille e Augusto sarebbero arrivati nelle nostre vite. Probabilmente ora vi starete chiedendo se sono forse matto a scrivere un elogio alla fatica, ma prima di dirlo lasciatemi spiegare.   Usa e getta   Non voglio passare per il classico nostalgico, che rimpiange i bei tempi andati, però credo che più passa il tempo, più stiamo perdendo la capacità di apprezzare la fatica e tutto ciò che quest’ultima comporta. Viviamo in un epoca in cui tutto è veloce, immediato, facilmente fruibile, quasi usa e getta. Abbiamo tantissime possibilità e opportunità, ma invece di riconoscerne la fortuna, ci sentiamo spesso insoddisfatti. Abbiamo quasi del tutto perso l’abitudine a fare fatica per raggiungere un obiettivo, che sia un progetto lavorativo o anche semplicemente qualcosa di più materiale. È molto più semplice virare, cambiare strada, trovare qualcosa di più facile da acquistare o da raggiungere.   Così è più facile guardare una serie tv sul divano, piuttosto che leggere un libro la sera. È più semplice lamentarsi del nostro lavoro che fare qualcosa per provare a cambiare la situazione. È più facile omologarsi che trovare la propria strada. Ci accontentiamo, invece di lottare, faticare e sudare.   La bellezza della fatica   Quello che ho realizzato invece, è che voglio trasmettere ai miei figli, la bellezza della fatica. Quanto più ci rende soddisfatti raggiungere un obiettivo per cui abbiamo faticato, sofferto, investito tempo e impegno. Da sportivo è un concetto che ho fatto mio da sempre. Ho ben presto capito che…

  • buoni propositi anno nuovo
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    I miei buoni propositi per il 2021

    Dopo aver finalmente salutato questo 2020 maledetto, eccoci finalmente all’alba di un nuovo anno. Un nuovo inizio, dove speriamo di ricominciare tutti le nostre vite, completamente stravolte in questo ultimo anno. E stavolta ho deciso di mettere nero su bianco i miei buoni propositi per il 2021.   Lo so, potrà sembrarvi la solita banale lista di propositi di ogni anno, ma credo che metterla per iscritto sia un modo per impegnarmi di più a far si che non rimangano propositi, ma diventino AZIONI. Non voglio ispirarvi, i buoni propositi sono come degli abiti, vanno cuciti su misura, con il tessuto dei vostri colori preferiti. Questi sono i MIEI buoni propositi per il 2021 insomma.   Un consiglio però vorrei darlo anche a voi che mi state leggendo, fate anche voi una lista. Prendete carta, penna e buttate giù un elenco di cose che vorreste fare, diventare, essere, il prossimo anno. Possono essere obiettivi impegnativi da realizzare, ma che iniziano sempre con un primo passo, oppure piccole cose semplici, scegliete voi. Ecco i miei buoni propositi, in ordine sparso, come mi sono venuti in mente.       Andare a cena fuori con Benedetta più spesso. Quando si diventa genitori, lo sappiamo, non c’è mai tempo. Le giornate scorrono veloci e senza rendercene conto arriva sera. Ma una cosa che abbiamo capito è che è necessario ritagliarsi del tempo come coppia, senza sentirsi in colpa di chiamare in aiuto i nonni. Mi impegnerò quindi ad organizzare qualche cenetta romantica in più, non dico una al mese, ma nemmeno due all’anno ecco!     Passare del tempo con Achille e con Augusto Mi spiego meglio. Ci accorgiamo spesso che quando siamo tutti assieme, Achille assorbe gran parte delle nostre energie e attenzioni, essendo il più grande fra i due. Abbiamo anche notato…

  • Pensieri e Parole

    Un buon amico

    Ogni lunedì posto su Instagram una foto, ho chiamato questa rubrica il mio #placetobedilunedì perchè descrive il posto in cui vorrei essere in quel momento. Spesso è un luogo fisico, uno dei tanti posti visti nei nostri viaggi, per cui per un motivo o per l’altro, mi viene una grande nostalgia. Quasi sempre non parlo di un luogo generico, ma più di un momento preciso di viaggio, con le sue sensazioni, i suoi colori e i suoi profumi. Sono gemme preziose raccolte in giro per il mondo insieme alla mia famiglia, che custodiamo attentamente nello scrigno della nostra memoria. Il sole di mezzanotte in un fiordo islandese, i mille colori del La Boqueria a Barcellona oppure la risata di Achille sulla ruota panoramica di Tivoli, a Copenaghen. Sono solo alcuni pezzi del nostro tesoro, che cerchiamo di condividere con voi nel nostro #placetobedilunedì. A volte però non c’è bisogno di cercare questi tesori in giro per il mondo, li troviamo a due passi da casa. Perché spesso questi momenti sono fatti da persone, in questo caso da Amici. E stavolta per raccontarlo ho deciso che non poteva bastare un post su Instagram. Ieri abbiamo passato delle ore con una coppia di amici che non vedevamo da molto tempo, quasi due anni. Vivono molto lontano da noi e complice questa pandemia, sono riusciti a tornare in Italia solo ora, per qualche settimana. Dopo aver preso tutte le precauzioni del caso, siamo finalmente riusciti a vederci e oggi il nostro cuore scoppia di felicità. Così dopo aver riflettuto molto sulla giornata di ieri, ho fatto questa riflessione. Credo che ognuno di noi nel corso della propria vita incontri delle persone che la migliorino. Sono delle persone speciali e le riconosci subito. Hanno gli occhi buoni, sinceri, accoglienti. Hanno il sorriso sempre pronto…

  • Pensieri e Parole

    Un documentario sulle cose importanti

    Qualche sera fa mi sono imbattuto nel mio zapping su Netflix in un documentario: Minimalism: A Documentary About the Important Things. Colpito dalla breve descrizione della trama ho deciso di vederlo, e ne sono rimasto così colpito da scrivere questo post. Il documentario racconta la storia di due ragazzi Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, i quali decidono per motivi personali di passare ad uno stile di vita minimalista e di girare il mondo cercando di diffondere questo filosofia di vita. Generalmente sono sempre perplesso di fronte a questo tipo di scelte, spesso molto drastiche e vissute in modo ossessivo, maniacale, come se diventassero dei dogmi imprescindibili in cui credere. In questo caso invece non troverete nulla di tutto questo: il minimalismo viene semplicemente suggerito dagli autori del documentario, come un invito a riflettere sulle “important things” del titolo.   Ma che cos’è il Minimalismo?   A primo impatto potrebbe sembrare che uno stile di vita minimalista sia privarsi di tutto ciò che è superfluo e vivere con solo ciò che è necessario. Invece non è assolutamente questo il punto. Il messaggio di Millburn e Nicodemus è piuttosto: comprate solo quello che realmente vi piace e vi rende felici, non comprate qualcosa perché imposto dalla società in cui viviamo. Il tenore di vita medio nei Paesi Occidentali non è mai stato così alto come in questo periodo, eppure viviamo spesso questo senso di insoddisfazione e frustrazione, spesso legato a degli obiettivi materiali che ci poniamo. Siamo sempre alla ricerca dell’ultimo telefono, di un auto più grande, di quella borsa che non può mancare nel nostro guardaroba, abbiamo bisogno di comprare tutto questo.   Ma fino a quando? Quanto dura la felicità data da questi acquisti?   Tante volte è una felicità effimera, che ci da gioia in quel momento, ma che…