
Vivere il viaggio
Il volo è andato abbastanza bene. Sì, vostro figlio si è un po’ lamentato, ha chiesto quanto mancava almeno dieci volte. Ma nel complesso non ci si può lamentare.
State pensando a questo, mentre siete davanti al nastro dei bagagli, in attesa della vostra valigia. La tensione è massima e gli occhi sono tutti puntati verso il buco da cui una a uno cominciano a spuntare i bagagli.
Eccola! Ah no, la nostra valigia è nera, non blu.
Ecco ecco, è questa! Nemmeno, gli assomigliava solamente.
E così una dopo l’altra, ad ogni valigia cresce la preoccupazione.
Quando finalmente arriva, la prendete al volo dal nastro. Ora comincia ufficialmente il vostro Viaggio.
Per questa parte non ci sono consigli, è troppo soggettiva e troppo bella per darne. Il viaggio va vissuto, in ogni suo aspetto. I vostri bambini sono un valore aggiunto: la loro curiosità sarà la vostra energia. Vivere il viaggio è l’unico consiglio che posso dare. Non abbattetevi mai e fate diventare i problemi delle opportunità.
Finisce qui quindi questo passaggio della nostra costruzione di un viaggio? Assolutamente no! Ho pensato che fosse l’occasione giusta per raccontare dei piccoli aneddoti che ci sono capitati in questi anni, per farci conoscere meglio e per trasmettervi quanto sia prezioso viaggiare.
I puffin e lo stupore
Il primo aneddoto non può che cominciare in Islanda. Durante il nostro on the road, abbiamo passato la giornata in un piccolo paesino dei fiordi orientali, Borgarfjordur estri. Un luogo così ameno credo di non averlo ancora incontrato. Complice anche il fatto di aver trovato una delle poche giornate soleggiate del tour, ricorderemo sempre il pomeriggio passato a piedi in questo fiordo.
Un centinaio di abitanti, una manciata di case colorate lungo le rive del fiordo. Per essere attuali, diciamo che pagherei io per poter fare smart working da qui.
Ma sopratutto Borgarfjordur è considerata la capitale dei puffin, oltre diecimila pulcinella di mare vengono qui a nidificare. Un’opportunità unica per vedere questi simpatici uccelli. Così quando abbiamo visto segnalato un punto di osservazione io e Benedetta non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per provare a vederle. Dopo essere saliti per un ripida scala, non potete immaginare lo stupore.
Decine e decine di pulcinelle di mare erano lì, a pochi metri da noi. Siamo rimasti a bocca aperta nel vedere questi curiosi uccelli così da vicino, quasi per caso. In pochi minuti però si erano allontanati, forse impauriti dalla nostra presenza, così siamo tornati verso il nostro appartamento. Mentre scendevamo le scale dalla postazione di birdwatching però abbiamo incrociato un povero signore, ignaro del fatto che una volta su, anche lui si sarebbe stupito sì, ma di non trovare nulla.

Monterey e le risate
Stavolta voliamo in California, in una delle città che ci è piaciuta di più del nostro viaggio di nozze, Monterey. Avevamo visto da poco la serie tv Big Little Lies, credo che anche questo abbiamo influito il nostro giudizio. Ma è una città in cui tornerei volentieri, con i suoi edifici in stile coloniale e la spiaggia affacciata sull’Oceano. Se potete dedicate almeno un giorno ai dintorni della città, con le strade fra le più panoramiche di tutta la costa.
La sera abbiamo cenato in un ristorante con vista incredibile: il nostro tavolo, come la maggior parte, aveva un’enorme vetrata con vista sull’Oceano. Achille, un’anno e mezzo all’epoca, è stata la vera star dell’intero viaggio, sempre in prima linea alla scoperta degli States. Quella sera si mise a fare uno strano verso con la bocca, scatenando l’ilarità di un tavolo di signore di mezz’età. E più lo faceva e più loro ridevano, fino ad avere le lacrime agli occhi, noi compresi!

Torino e la felicità
Torino è una delle città più belle e vivibili che abbiamo visitato in Italia, ricca di storia, ma al tempo stesso moderna ed europea, una città in cui ritornerei con piacere. Ma c’è anche un altro bel motivo per tornare e si chiama Juventus. Siamo stati diverse volte allo stadio e non vedo l’ora di portarci Achille e Augusto.
E proprio quella volta in cui siamo stati, ricordo era un freddo weekend di febbraio, non smettevo di pensare un attimo al fatto che avrei potuto incontrare un calciatore della mia squadra del cuore. Così mentre camminavamo, i miei occhi frenetici si posavano sui visi delle persone che incontravamo, per non perdere una simile opportunità.
Finchè un certo punto sento un confuso chiacchiericcio e vedo un capannello di ragazzi attorno ad Andrea Barzagli. Non ci potevo credere, uno dei miei idoli a pochi passi da me. La foto fatta insieme ha immortalato un grande momento di felicità in viaggio!

Minorca e la fiducia
Il viaggio a Minorca è stato in un momento delicato della nostra coppia, venivamo da un periodo difficile e ne risentivano anche i bimbi. Augusto in particolare, nemmeno due anni, e nessuna voglia di staccarsi dalla mamma per più di dieci minuti. Pensate che ha passato i primi giorni della vacanza senza mai toccare l’acqua del mare, nemmeno con la punta del piede.
Con noi c’era anche una coppia di amici, i classici zii acquisiti. Ma anche qui Augustino, testardo, non dava loro nessun tipo di confidenza. Finché un pomeriggio, sulla spiaggia di Son Bou, mentre giocava sulla spiaggia qualcosa cambiò. Marco e Valentina si avvicinarono lentamente e cominciarono a preparare delle palline di gelato di sabbia. Una dopo l’altra, e vi assicuro che ne hanno fatte davvero tante, riuscirono finalmente a conquistarlo e conquistare la sua fiducia.
Così finalmente Benedetta ha potuto entrare in acqua e fare il bagno in santa pace.

Roskilde e l’entusiamo
Anche fra i motivi per cui abbiamo scelto di andare a Copenaghen c’è lo zampino di una serie tv: Vikings. Quando ho scoperto che a pochi chilometri dalla città si poteva visitare il Museo delle Navi Vichinghe non potevamo non andarci! Oltre a delle vere navi, la sua peculiarità è la presenza di vari laboratori in cui con i bambini potete cimentarvi nei lavori che facevano realmente i Vichinghi.
Abbiamo costruito, con molta fatica, la nostra nave in miniatura e abbiamo anche potuto testarla sull’acqua. Con risultati piuttosto deludenti in effetti, ma l’entusiasmo di Achille nel farlo è stato uno dei momenti più belli del viaggio.

Questi sono solo alcuni dei momenti indimenticabili che abbiamo vissuto in viaggio, ma potrei continuare per ore. Ma c’è un problema, sapete che giorno è oggi?
Il primo aprile. Infatti fra questi c’è un aneddoto assolutamente inventato. Avete scoperto qual è?
Correte a scriverlo sul mio ultimo post del profilo Instagram!

