
Un documentario sulle cose importanti
Qualche sera fa mi sono imbattuto nel mio zapping su Netflix in un documentario: Minimalism: A Documentary About the Important Things. Colpito dalla breve descrizione della trama ho deciso di vederlo, e ne sono rimasto così colpito da scrivere questo post.
Il documentario racconta la storia di due ragazzi Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, i quali decidono per motivi personali di passare ad uno stile di vita minimalista e di girare il mondo cercando di diffondere questo filosofia di vita.
Generalmente sono sempre perplesso di fronte a questo tipo di scelte, spesso molto drastiche e vissute in modo ossessivo, maniacale, come se diventassero dei dogmi imprescindibili in cui credere. In questo caso invece non troverete nulla di tutto questo: il minimalismo viene semplicemente suggerito dagli autori del documentario, come un invito a riflettere sulle “important things” del titolo.
Ma che cos’è il Minimalismo?
A primo impatto potrebbe sembrare che uno stile di vita minimalista sia privarsi di tutto ciò che è superfluo e vivere con solo ciò che è necessario. Invece non è assolutamente questo il punto. Il messaggio di Millburn e Nicodemus è piuttosto: comprate solo quello che realmente vi piace e vi rende felici, non comprate qualcosa perché imposto dalla società in cui viviamo.
Il tenore di vita medio nei Paesi Occidentali non è mai stato così alto come in questo periodo, eppure viviamo spesso questo senso di insoddisfazione e frustrazione, spesso legato a degli obiettivi materiali che ci poniamo. Siamo sempre alla ricerca dell’ultimo telefono, di un auto più grande, di quella borsa che non può mancare nel nostro guardaroba, abbiamo bisogno di comprare tutto questo.
Ma fino a quando? Quanto dura la felicità data da questi acquisti?
Tante volte è una felicità effimera, che ci da gioia in quel momento, ma che ben presto viene sostituita dalla ricerca di un nuovo oggetto da acquistare. E avanti così, in un loop senza fine, alimentato dalla pubblicità costante e dall’idea di perfezione prodotta dalla nostra società. La conseguenza di questo, molte volte è di buttarsi a capofitto sul lavoro: uno stipendio più alto ci permetterà infatti di poter comprare oggetti più costosi.

Fermiamoci un attimo
Mi sono fermato a riflettere durante la visione del documentario e in alcune cose mi sono reso conto di ritrovarmi. Amo la tecnologia e sono sempre alla ricerca dell’ultimo gadget da comprare, amo i libri e spesso ne compro di nuovi senza aver finito di leggere tutti quelli che ho sulla libreria. Questi sono due piccoli esempi, ma potrei citarne molti altri, che credo ognuno di noi viva tutti i giorni.
Molte volte ho scritto nei miei post di come il tempo sia ciò di più prezioso che abbiamo, il tempo passato con i figli, con le persone che amiamo, con gli amici. Non possiamo assolutamente togliere del tempo a tutto questo, in favore di acquisti materiali o per accumulare denaro lavorando per tutto il giorno. Minimalism, a mio parere, tocca i tasti giusti per spingerci ad avvicinarsi a questa filosofia e sopratutto spinge a riflettere, verbo ormai dimenticato quando parliamo di televisione.
Durante la visione è inevitabile chiedersi in che modo ognuno di noi possa migliorare la propria vita, essere più felice, eliminando ciò che è causa di stress e infelicità. Possedere meno cose è la via per avere più tempo per le nostre passioni, per apprezzare realmente ciò che abbiamo.
Miglioriamo le nostre vite
Potrebbe sembrare un articolo fuori tema, per un blog che parla di bambini e viaggi, ma non credo sia così. Innanzitutto perché se noi genitori per primi ci avviciniamo al minimalismo, anche i nostri figli impareranno ad apprezzare maggiormente le piccole cose, le esperienze più che gli oggetti. Una sorta di ritorno al passato, un passato magari più povero, ma in cui si era più felici. Allo stesso modo anche gli oggetti stessi verranno maggiormente valorizzati: magari comprando loro un gioco in meno, ma di maggior qualità, quest’ultimo oltre che più apprezzato verrà anche usato di più.
Oltre a questo, cerchiamo di passare più tempo con i nostri figli, senza farci sopraffare dagli impegni quotidiani, lavoro compreso. Nessun gioco, vestito o videogames potrà mai valere quanto qualche ora passata al parco con il papà o la mamma. Il legame e la complicità che si creeranno in questi momenti saranno indissolubili e duraturi, al contrario della gioia fugace data da qualsiasi regalo materiale.
Credo sia un bel principio da cui essere spinti, e cercherò di farlo in parte mio, cercando di eliminare gli acquisti inutili e superflui. Questo non significa che d’ora in poi diventerò un convinto minimalista, ma posso sicuramente esserlo più di ora e questo credo porti più positività nella mia vita.
“Ama le persone e usa le cose. Il contrario non funziona mai.”








