
Lasciatevi ispirare da un film 1/2
Ho sempre amato il cinema e sempre guardato molti film, non mi piace un genere in particolare ma al contrario ho sempre preferito spaziare fra i titoli più disparati e dei generi più diversi, esclusi la maggior parte dei film di fantascienza e i blockbuster, che proprio non riesco a farmi piacere.
Con la nascita dei bimbi però e la conseguente nascita della tribù, fra cambi pannolino, notti insonni, pappe, denti e chi più ne ha più ne metta guardare un film per intero è diventata un’impresa titanica! Quindi io e Benedetta abbiamo guardato sempre meno film, sostituti a tutti gli effetti dalle serie tv. Puntate più brevi di un film, hanno preso sempre più piede grazie all’altissima qualità della loro realizzazione, tanto che non è raro trovare grandi attori cinematografici recitare in una serie tv.
In ogni caso ci sono due film che vorrei consigliare perché in qualche modo mi ispirano giornalmente, alimentano questa grande passione nel viaggiare e mi ispirano in un certo senso come padre. Sono due film che ho visto in momenti diversi della mia vita, ma che hanno suscitato in me quasi le stesse sensazioni, per questo potrei definirli dei film manifesto: Into the wild e Captain Fantastic.
Into the Wild è la storia vera di Christopher McCandless, un ragazzo americano che possiamo definire benestante, il quale dopo la laurea decide di abbandonare la famiglia e gli amici e di intraprendere un lungo viaggio alla ricerca di sé stesso, attraverso gli Stati Uniti che lo porterà fino in Alaska.
Sono rimasto folgorato da questa storia per la forza e la perseveranza di Chris e la sua estenuante ricerca verso una libertà estrema. Il suo rapporto conflittuale con la famiglia, la critica verso il consumismo e la società moderna, i dubbi, le incertezze, i sogni e le fragilità di un qualunque ragazzo di vent’anni, raccontati magistralmente da Sean Penn (regista in questa occasione) e accompagnati da una fotografia potente ed una colonna sonora altrettanto forte (musiche originali di Eddie Weder).
Chris non è né un eroe moderno, né un folle. Fa una scelta che per alcuni può apparire stupida, per altri invece sembrare la via più semplice: mollare tutto e andare, senza pensare alle conseguenze che questo comporta. Quanti hanno pensato di farlo? La differenza in questo caso è che Chris lo fa perché è insoddisfatto della propria vita e decide di dare una svolta radicale ed estrema. Non gli basta quello che ha, vuole altro. Però vuole qualcosa che non è materiale, non è tangibile, vuole vivere.
Sono due le frasi portanti della sua storia, due frasi che ognuno di noi può fare sue e interpretarle come meglio crede, non necessariamente seguendo la via di Chris.
“Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila.”
Credo sia un messaggio di speranza, ma anche di fatica e sudore. Ognuno di noi ha davanti a sé mille opportunità, deve solo allungare la mano: quindi faticare, sgomitare, soffrire, e infine prendere, o meglio guadagnarsi ciò per cui ha lavorato.
“La felicità è reale solo quando condivisa.”
Questa è la frase che in assoluto preferisco, che ho fatto mia e in cui credo fermamente, sempre nel modo in cui io l’ho interpretata. In modo leggermente differente a McCandless: per me la felicità è nei rapporti con le persone e nelle esperienze condivise con loro. Ogni momento felice della mia vita è stato felice perché condiviso con una persona importante: superfluo dire che da qualche anno a questa parte la mia tribù è fonte inesauribile di felicità.
Se per Chris la felicità è stata l’allontanamento dalla civiltà per raggiungere l’Alaska, pur condividendo momenti della sua vita con persone incontrate casualmente durante il suo percorso, per me è la possibilità di condividere con la mia famiglia viaggi e avventure in questo nostro meraviglioso pianeta.
Dall’uscita del film, numerosi viaggiatori intraprendono lo stesso viaggio di Chris, in una sorta di pellegrinaggio verso il Magic Bus in Alaska, contribuendo ad alimentare il mito di Alexander SuperTramp, pseudonimo auto assegnatosi durante il suo vagabondare. Riuscire a vederlo per noi forse resterà solamente un sogno dato che l’Alaska non è certo una destinazione alla portata di tutti, in compenso abbiamo scelto il libro Nelle Terre Estreme, scritto da Jon Krakauer e da cui il film è tratto, come bomboniera e ricordo del nostro matrimonio.
Nel prossimo articolo vi parlerò del secondo film accennato prima: Captain Fantastic.









One Comment
Daniele
Happiness is real only when shared!!!! Complimenti per l’articolo amico.