
01.06 Di luce, lava e scrittura
Ciao, sono Rubens e questo è Kaffibolla, una tazza di caffè con delle persone a cui viaggiare ha cambiato la vita.
Kaffibolla in islandese vuol dire esattamente tazza di caffè. Avevo qualche dubbio quando ho scelto il nome del podcast, non ci sono molte informazioni sulla lingua islandese online, ma l’ospite della nostra nuova puntata me lo ha potuto confermare. È stato un onore per me intervistare Leonardo. Lo avevo scoperto durante il primo lockdown con il suo podcast Nammi e non sapevo ancora che prima o poi ne avrei fatto uno anche io, anche se molto più artigianale.
Leonardo Piccione è uno scrittore. Alterna lunghi periodi dell’anno a Husavik, in Islanda, a brevi periodi nella sua città natale, Corato, in Puglia. È arrivato in Islanda per caso, in un momento della sua vita in cu aveva bisogno di staccare la spina. Si stava laureando in Statistica a Londra e ha preso uno dei tanti lowcost verso Reykjavík, come semplice turista.
Non sapeva ancora che quel viaggio gli avrebbe cambiato la vita.
Ricorda ancora il momento esatto in cui lo ha capito, di ritorno dalla laguna di Jökulsárlón. La luce di un sole che non tramonta mai illuminava una distesa lavica nera, in contrasto con il verde del muschio di cui era ricoperta.

Da quel primo viaggio ne seguirono molti altri, finché Leonardo ha cercato la possibilità di passare più tempo possibile in Islanda. Grazie alla piattaforma Workaway comincia quindi a lavorare come volontario per una libreria di Selfoss, in cambio di vitto e alloggio. In realtà ottiene molto di più: riemerge in lui una passione per la scrittura che per tanto tempo era rimasta sopita, come un vulcano a riposo, ma ancora attivo.
Da lì parte alla ricerca di storie da raccontare, trovando un terreno straordinariamente fertile grazie alla grande capacità affabulatoria del popolo islandese. Nel 2019 pubblica il suo primo libro Il libro dei vulcani d’Islanda, una raccolta di 47 storie legate ad altrettanti vulcani, edito da Iperborea.

Dopo Selfoss si sposta a Husavik, dove lavora nel Museo dell’Esplorazione e dove cattura l’essenza della vita islandese. Ha scelto Husavik perché leggermente fuori, o meglio, appena toccata, dalle rotte turistiche e quindi per entrare in connessione con l’isola. Mi ha raccontato come passa una sua giornata tipo in un inverno islandese, fatta di lunghe tazze di caffè, di stazioni di servizio e scrittura.

La ricerca di storie e la sua curiosità lo portano ancora più a nord, nel territorio più settentrionale dell’Islanda. Leonardo decide di voler scoprire l’isola di Grimsey, cinque chilometri quadrati attraversati dal circolo polare artico.
Un’isola dentro l’isola.
Non un posto turistico, ma un luogo autentico, abitato durante tutto l’anno da poco più di una decina di persone. Un posto in cui possono passare giorni o settimane senza aver nessun incontro, dove si può stare bene solo se si è in pace con se stessi.
O si è alla ricerca di nuove storie da raccontare.

ll consiglio di Leonardo per chi vorrebbe cominciare a scrivere un libro è di non lasciarsi sfuggire l’ispirazione quando arriva. Scrivetela, registrate una nota vocale, o usate qualsiasi mezzo disponibile in quel momento per non perderla. Anche grazie a questo metodo è nato il secondo libro di Leonardo Piccione, intitolato Tutta colpa di Venere. La storia di Guillaume Le Gentil de la Galaisière, l’astronomo più sfortunato della storia.
Per ascoltare la puntata, qui.
Per domande, dubbi e suggerimenti su persone che hanno delle storie da raccontare, non esitate a scrivermi a inviaggioconlamiatribu@gmail.com
Per la prossima tazza di caffè invece, restate collegati!








