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    01.04 Il mondo in un guscio di noce

    Ciao, sono Rubens e questo è Kaffibolla, una tazza di caffè con delle persone a cui viaggiare ha cambiato la vita.       Siamo alla quarta puntata di Kaffibolla, e anche oggi abbiamo una bellissima storia da raccontare. Faccio un piccolo inciso, mi sto divertendo molto nella realizzazione di questo podcast di viaggi. Raccontare e scoprire queste storie mi sta arricchendo molto, oltre che aumentare troppo la voglia di viaggiare. Spero sia così anche per chi mi ascolta. Anna e Matteo gestiscono una guesthouse a Hella, nel sud dell’Islanda. Hanno passato qui l’inverno islandese più duro degli ultimi quarant’anni, ma questo non ha scalfito l’amore per questa terra. Sono arrivati in Islanda quasi per caso. Un amico aveva bisogno di essere sostituito nella gestione di questo bed and breakfast di proprietà di una famiglia islandese e non ci hanno pensato due volte.     Si trovano in Islanda da novembre e mi hanno raccontato come abbiano apprezzato i ritmi rallentati dell’inverno, dove tutto si ferma e dove la Natura prende il sopravvento. Ci sono pochi posti al mondo in cui è la Natura a scandire le nostre giornate e qui è sicuramente così, fra un rigido inverno e soprattutto le poche ore di luce concesse. Mi hanno raccontato con entusiasmo come si gestisce una guesthouse e il rapporto con i clienti, con cui non hanno mai avuto particolari problemi (o quasi!)     Ma come sono arrivati fin qui? La loro storia comincia nel 2014, quando zaino in spalla, con qualche risparmio e con dei lavori di cui non erano soddisfatti, decidono di partire per l’India. Scelgono l’India perché è da sempre nella lista dei desideri di Matteo, un desiderio trasmesso dai proprio genitori. Qui passano quattro mesi, fra bus sgangherati, sleeper class, senza guida, senza internet e masticando poco…

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    01.03 Una famiglia senza piani

    Ciao, sono Rubens e questo è Kaffibolla, una tazza di caffè con delle persone a cui viaggiare ha cambiato la vita.       Terza puntata di Kaffibolla, è arrivato il momento di uscire dalla comfort zone. Ho preso un po’ di dimestichezza con il microfono e le interviste, quindi ho pensato che fosse il momento giusto per intervistare un ospite che non fosse un amico. Anzi a dire il vero, non è solo un ospite, ma un’intera famiglia.   Katia, Ale, Leo e Romeo amano definirsi una famiglia senza piani. Da circa quattro anni vivono la loro vita on the road “perché la voglia di conoscere oltre la superficie è tantissima, perché crediamo che non ci sia ricchezza più grande per i nostri figli che poter vedere con i loro occhi il mondo e le persone“.     La loro storia comincia da lontano, una storia in continua evoluzione a partire dalla scelta dei loro mezzi di trasporto. Il primo approccio con la vita on the road è con una jeep e una tenda. Francia, Spagna, Portogallo, Canarie e Marocco. Leo, 5 anni, e Romeo, 8 mesi. Poi passano al mitico Volskwagen T3, con cui scatta l’amore per la van life. Ma i bimbi crescono e gli spazi si riducono. Così provano l’esperienza camper, con cui toccano gli estremi dell’Europa.       Il nord della Svezia, il sud della Sicilia, e poi fino all’estremo est, in Turchia. Da qui tentano di passare in Siria, ma a causa di alcuni timbri sul passaporto di Katia, non gli è concesso l’ingresso. Che fare quindi?   La vita, come sempre, non smette mai di stupire. Ale e Katia scoprono che ben presto la Famwithoutplan si allargherà. Colgono l’occasione allora, per tornare in Italia e sostituire il mai amato camper, con un…