Amici in viaggio

Perché viaggiare è la miglior scuola per i vostri figli

Nasce una nuova rubrica del blog chiamata Amici in Viaggio. Si tratta di un progetto di Guest blogging: ogni mese ospiterò sul blog un articolo di un travel blogger che arricchirà ulteriormente il blog e sopratutto voi lettori. Questo mese ringrazio Simona, fondatrice del blog Travel Off, che ci spiega perché viaggiare è un grande insegnamento per i nostri bambini.

Ciao sono Simona, vivo di viaggi per lavoro e per passione.
Ho vissuto in due emisferi e viaggiato cinque continenti ma ho scelto di tornare al mio piccolo paese di origine in Toscana dove vivo da “residente digitale”.
Nel mio blog Travel OFF parlo delle mie esperienze da expat, da viaggiatrice a km0 e dei miei viaggi in giro per il mondo fuori dai circuiti di massa e trasformativi.

Viaggiare è da sempre considerato un modo per conoscere nuovi luoghi e culture ma in realtà è molto più di questo, e il recente trend del turismo trasformazionale ne è la conferma.

L’attenzione del mondo del turismo è infatti ora concentrata non più sul semplice “consumare” esperienze quanto più uniche, particolari e autentiche ma bensì sul viaggio interiore che si vive prima, durante e, soprattutto, una volta rientrati a casa.
Le motivazioni di viaggio non sono più semplicemente relax e divertimento ma ben oltre. I nuovi viaggiatori cercano infatti nel viaggio risposte a quesiti importanti, un’occasione per mettersi alla prova, la scintilla che inneschi in loro un cambiamento. E’ un cammino di presa di coscienza, consapevolezza, volontà di diventare persone migliori.

Se quindi viaggiare ha questo potere di trasformare le persone, non può che essere la migliore scuola per i vostri figli.
I bambini infatti hanno una naturale predisposizione verso la scoperta, sono privi di pregiudizi e preconcetti, sono curiosi e imparano da qualsiasi esperienza.

Sono insomma il profilo perfetto di un viaggiatore trasformazionale.

Entrare in contatto con diverse culture, linguaggi, sapori è un modo per farli crescere tramite l’esperienza diretta facendoli diventare non solo viaggiatori responsabili, ma prima di tutto persone consapevoli, aperte verso la diversità, tolleranti e cittadini del mondo.

Viaggiare significa però anche conoscere e scoprire il luogo in cui si vive.
Io ad esempio sono cresciuta in un’area nel nord della Toscana in cui la mia famiglia (milanese di origine) era espatriata senza però realmente integrarsi. Questo ha causato in me un senso di sradicamento e difficoltà nel comprendere e apprezzare quel che mi circondava.

Solo in età adulta, dopo aver viaggiato mezzo mondo e vissuto in due diversi continenti, ho finalmente sentito il richiamo delle mie origini.

Rientrata a casa ho iniziato a viaggiare a breve distanza, appassionandomi alla cultura e tradizioni locali.
Anni fa ho lavorato proprio su un progetto con le scuole della mia zona che abbiamo chiamato”Turisti a casa nostra” con l’intento di trasmettere questa consapevolezza alle nuove generazioni.

Da qui l’idea di #viaggiatoriakm0, l’hashtag che ho creato con l’intento di spronare le persone a viaggiare maggiormente vicino casa, in un raggio di 70 Km, perché sono fermamente convinta che per sapere chi siamo e diventare viaggiatori responsabili non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo, dobbiamo innanzitutto conoscere da dove veniamo.

Se quindi viaggiare è la miglior scuola per i vostri bambini, vi consiglio di cominciare da luoghi vicino casa, in modo da abituarli a cogliere la bellezza che li circonda.

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